Il virus che ci ha cambiato la vita.

I SINTOMI DEL CORONAVIRUS

Scopriamo le regole di base per riconoscere il virus

1

Oppressione o dolore
al petto

2

Sensazione
di stanchezza

4

Difficoltà
respiratorie

Mal di gola

Febbre

6

Mal di testa

Come ci si difende

Le regole da seguire per evitare il contagio

evitare i saluti

Evitare le strette di mano

evitare i saluti

Sanificare spesso le mani

evitare i saluti

Evitare di toccarsi il viso

evitare i saluti

Indossare una dispositivo DPI

evitare i saluti

Evitare gli assembramenti

evitare i saluti

Limitare gli spostamenti

Coronavirus: in pigiama per strada dopo le 23, sanzionati i genitori




Quattordici le persone sanzionate, tra di loro il genitore di una minorenne trovata dalla volante della Polizia

Coronavirus: in pigiama per strada dopo le 23, sanzionati i genitori. Quattordici le persone sanzionate, tra di loro il genitore di una minorenne trovata dalla volante, in compagnia di un’amichetta, in pigiama in strada dopo le 23.00.


Proseguono a Caltanissetta i controlli della Polizia di Stato, nell’ambito dei servizi attivati per il rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus, in seguito all’ultimo D.P.C.M. del Governo.


Coronavirus: in pigiama


Nei giorni scorsi i poliziotti della sezione volanti hanno sanzionato 14 persone per violazioni delle misure di contenimento. L’equipaggio di una volante, dopo le 23.00, nel transitare per via Catania, ha notato due minorenni, entrambe in pigiama, che camminavano sul marciapiede.

Gli agenti hanno chiesto loro cosa ci facessero a quell’ora fuori di casa da sole e le due bimbe hanno riferito con una scusa di essere due amichette che stavano cercando il cane che si era allontanato dall’abitazione.

Le minori, a causa della rigida temperatura, sono subito condotte in Questura e, dopo i dovuti accertamenti, affidate ai rispettivi genitori. La madre della bimba, cui era affidata anche l’amichetta, è sanzionata per non aver impedito alle minori di uscire da casa dopo le 22.00.

La predetta è anche ammonita a esercitare una più attenta vigilanza sul comportamento della minorenne. Le altre sanzioni sono comminate per violazione delle disposizioni che prevedono il divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 22 alle 5 senza giustificato motivo e per mancato uso di dispositivi di protezione individuale.


Pozzallo: traffico di droga, 2 arresti dei carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare per detenzione e traffico di stupefacenti a carico di due persone.

Le indagini condotte sotto la direzione del PM di Ragusa, Fornasier, avevano portato alla luce un fiorente traffico di stupefacenti.


Il traffico era gestito da uno degli arrestati che deteneva le sostanze e le smerciava. Collaborava al traffico anche il proprio padre. Per questo sia S.S. di 32 anni, che il padre G.S., di 64 anni sono arrestati.

Dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso degli imputati, i Carabinieri hanno dato esecuzione, per il figlio, alla misura della custodia in carcere; e per il padre alla misura degli arresti domiciliari.


La Guardia di Finanza di Pozzallo, infine, ha accertato l’ingente sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto dall’uomo e dalla moglie; che gestisce un’attività commerciale a Pozzallo e quindi si è sequestrato un patrimonio di circa 200.000 euro in autoveicoli, immobili e conti correnti.


ULTIME NOTIZIE

Viaggi all’estero e covid, nuova ordinanza: le regole

Viaggi all’estero e covid, nuova ordinanza: le regole. Stretta per i viaggi per tutte le vacanze di Pasqua, fino al 6 aprile. Chi arriva o rientra da Paesi dell’Unione europea dovrà fare un tampone in partenza, rispettare una quarantena di 5 giorni al rientro e sottoporsi a un ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.


L’ordinanza, firmata dal ministro Speranza nel pomeriggio di ieri, è concordata con il premier Mario Draghi, confermano fonti di Palazzo Chigi, spiegando che la misura vuole essere un “forte deterrente” alle partenze.


Questa nuova misura arriva dopo le proteste dei giorni scorsi, con il settore del turismo ‘made in Italy’ sul piede di guerra. Ma le polemiche non si fermano comunque. “Trovo curioso che siano permessi i viaggi di vacanza all’estero.


Mentre a cittadini e attività economiche sono chiesti ulteriori sforzi rispettando le restrizioni e le limitazioni, come giusto per fermare il contagio. Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago?”


Il controsenso


Aveva scritto su Facebook il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini rimarcando: “Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori che da tanti mesi sono alle prese con forti perdite economiche”.


Permettendo agli italiani di volare all’estero per Pasqua “si avvantaggia il turismo all’estero: noi contestiamo l’incoerenza di un provvedimento per cui un italiano non può neanche prendere il caffè in patria, ma può salire su un aereo e andare in un paese in fascia C”, ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, spiegando di non “voler fare una battaglia contro chi va all’estero”.


“Oggi abbiamo l’85% degli alberghi chiusi, nonostante la massima sicurezza garantita dai protocolli sanitari” adottata dalle nostre strutture, ha osservato. “Noi diciamo solo che se il tampone vale per chi va all’estero, deve valere anche per chi va in un albergo italiano”.


Siamo pronti a fare tamponi


Siamo pronti a fare tamponi ai turisti in arrivo e in partenza. La toppa come si suol dire è peggio del buco”, scrive in una nota Michaela Biancofiore, parlamentare Forza Italia e Membro del Coordinamento di Presidenza.


“L’ordinanza emanata solo oggi (ieri ndr) infatti, che prevede la quarantena al rientro dalle vacanze all’estero e del tampone, sa della più classica excusatio non petita accusatio manifesta. Innanzitutto – osserva – perché non ci sono controlli.


E dubito che con i problemi che hanno le Asl in questo momento si metterebbero a censire tutti i vacanzieri che dovrebbero fare la quarantena; e soprattutto perché non spiega come mai la logica del tampone molecolare non valga anche per il turismo italiano infraregionale”.


“I nostri operatori turistici sono costretti a subire poi un doppio affronto da ordinanze , Dpcm. Dl inopportuni, in quanto costretti a rimanere chiusi, non possono nemmeno attrarre e vivere su quel turismo estero che oggi avrebbe opzionato per la nostra Italia; che non ha bisogno di pubblicità.


Mentre nei Paesi concorrenti è tutto aperto. Ora ci manca la patrimoniale sempre cara al suo partito di derivazione e possiamo suonare il De Prufundis al nostro Paese. Sarebbe bene che il Presidente Draghi esercitasse una specie di interim su quello che oggi è il ministero fondamentale per ogni aspetto economico-sociale della nostra società”, conclude Biancofiore .


Francia tutta in zona rossa. Scuole chiuse per tre settimane


Covid, Macron: Francia tutta in zona rossa. Scuole chiuse per tre settimane. In Francia l’epidemia da Covid è ormai “fuori controllo”. Lo ammette il governo Macron annunciando nuove restrizioni e facendo mea culpa.


Ci sono stati “alcuni errori” nella gestione della terza ondata di Coronavirus che sta investendo in pieno il Paese. Per correre ai ripari, il presidente Macron mette tutta la Francia in zona rosa per 4 settimane. E lo annuncia durante un discorso alla nazione a reti unificate.


Ma, il provvedimento, forse, più forte riguarda gli studenti. La Francia, dopo un anno, richiude le scuole per tre settimane. Del resto i medici francesi, vista la situazione, avevano chiesto al governo un “vero lockdown ovunque sia necessario”.


Il discorso di Macron: le restrizioni

Gli ospedali sono stracolmi, in particolare i reparti di terapia intensiva ormai occupati al 90%. “Se restiamo uniti e solidali, se sapremo organizzarci, vedremo la fine del tunnel”, ha detto il presidente francese aprendo il suo discorso in tv dinanzi alla nazione per annunciare nuove misure contro il coronavirus.


Quindi l’appello a ogni concittadino a “mobilitarsi” per fermare la pandemia, in questo mese di aprile determinante per l’esito della lotta al nemico invisibile. Macron ha sottolineato che “la crisi sanitaria dura da oltre un anno, un anno di dolore, di prove”.


Si è trattato di “un anno di sacrifici e di sforzi per tutti, di angosce, di paure. Un anno in cui, tutti insieme, abbiamo resistito e imparato”. Ma, ha continuato Macron, “dobbiamo resistere ancora”.


Poi l’atteso – e temuto – annuncio sulle restrizioni. La Francia passa tutta in zona rossa, ha annunciato il presidente nel discorso trasmesso su tutte le tv. Le regole di “allerta rafforzata” disposte per la regione di Parigi e altri 18 territori “saranno estese in tutto il paese”.


Compresa la chiusura dei negozi non essenziali e il coprifuoco dalle 19.00. Le restrizioni comprendono la chiusura di numerosi esercizi e il divieto di spostarsi a più di dieci chilometri dal proprio domicilio. E la spiegazione.


“Se non agiamo la situazione andrà fuori controllo. Quello che vi chiedo, quindi, questa sera è uno sforzo ulteriore”. Consentita qualche deroga per Pasqua. I francesi potranno spostarsi da una regione all’altra durante il fine settimana di festa.


Scuole chiuse: come e quando


“Noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità – ha detto Macron riferendosi alla chiusura delle scuole – Noi chiuderemo per tre settimane gli asili, le scuole, i collegi”. Secondo Macron, “il virus circola negli istituti scolastici, ma non più che altrove, ma la scuola non è negoziabile”.


L’interruzione delle lezioni si svolgerà così: da martedì prossimo sono previste una settimana di insegnamento a distanza, poi due settimane di vacanze per tutti (come era previsto ma senza diversificazioni regionali), quindi dal 26 aprile il rientro per materne ed elementari, con medie e licei a distanza. Dal 3 maggio, tutti di nuovo in classe.


Accelerare sui vaccini


L’appello di Macron – ripetuto più volte in diretta – è di accelerare sui vaccini: “Noi mettiamo tutti i mezzi per vaccinare, vaccinare senza riposo, tutti i giorni, il sabato, la domenica”. Con le vaccinazioni, secondo Macron, “l’uscita dalla pandemia è ormai visibile”.


In Francia sono 250 mila tra pompieri, veterinari, farmacisti e operatori sanitari mobilitati per le vaccinazioni anti Covid. Macron ha sottolineato che la variante britannica ha fatto “apparire un’epidemia nell’epidemia”.


Un virus più “contagioso e anche più letale”. Dopo le polemiche sullo scarso aumento dei posti in letto in rianimazione, il presidente francese ha poi detto che questo numero è già stato fatto salire a 7.000 e sarà presto portato a 10.000.


Malati di covid ricoverati negli ospedali? Un anno fa il 50%, ora al 13%


Viaggi all’estero e covid, nuova ordinanza: le regole. Stretta per i viaggi per tutte le vacanze di Pasqua, fino al 6 aprile. Chi arriva o rientra da Paesi dell’Unione europea dovrà fare un tampone in partenza, rispettare una quarantena di 5 giorni al rientro e sottoporsi a un ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.


L’ordinanza, firmata dal ministro Speranza nel pomeriggio di ieri, è concordata con il premier Mario Draghi, confermano fonti di Palazzo Chigi, spiegando che la misura vuole essere un “forte deterrente” alle partenze.


Questa nuova misura arriva dopo le proteste dei giorni scorsi, con il settore del turismo ‘made in Italy’ sul piede di guerra. Ma le polemiche non si fermano comunque. “Trovo curioso che siano permessi i viaggi di vacanza all’estero.


Mentre a cittadini e attività economiche sono chiesti ulteriori sforzi rispettando le restrizioni e le limitazioni, come giusto per fermare il contagio. Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago?”


Il controsenso

Aveva scritto su Facebook il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini rimarcando: “Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori che da tanti mesi sono alle prese con forti perdite economiche”.


Permettendo agli italiani di volare all’estero per Pasqua “si avvantaggia il turismo all’estero: noi contestiamo l’incoerenza di un provvedimento per cui un italiano non può neanche prendere il caffè in patria, ma può salire su un aereo e andare in un paese in fascia C”, ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, spiegando di non “voler fare una battaglia contro chi va all’estero”.


“Oggi abbiamo l’85% degli alberghi chiusi, nonostante la massima sicurezza garantita dai protocolli sanitari” adottata dalle nostre strutture, ha osservato. “Noi diciamo solo che se il tampone vale per chi va all’estero, deve valere anche per chi va in un albergo italiano”.


Siamo pronti a fare tamponi

Siamo pronti a fare tamponi ai turisti in arrivo e in partenza. La toppa come si suol dire è peggio del buco”, scrive in una nota Michaela Biancofiore, parlamentare Forza Italia e Membro del Coordinamento di Presidenza.


“L’ordinanza emanata solo oggi (ieri ndr) infatti, che prevede la quarantena al rientro dalle vacanze all’estero e del tampone, sa della più classica excusatio non petita accusatio manifesta. Innanzitutto – osserva – perché non ci sono controlli.


E dubito che con i problemi che hanno le Asl in questo momento si metterebbero a censire tutti i vacanzieri che dovrebbero fare la quarantena; e soprattutto perché non spiega come mai la logica del tampone molecolare non valga anche per il turismo italiano infraregionale”.


“I nostri operatori turistici sono costretti a subire poi un doppio affronto da ordinanze , Dpcm. Dl inopportuni, in quanto costretti a rimanere chiusi, non possono nemmeno attrarre e vivere su quel turismo estero che oggi avrebbe opzionato per la nostra Italia; che non ha bisogno di pubblicità.


Mentre nei Paesi concorrenti è tutto aperto. Ora ci manca la patrimoniale sempre cara al suo partito di derivazione e possiamo suonare il De Prufundis al nostro Paese. Sarebbe bene che il Presidente Draghi esercitasse una specie di interim su quello che oggi è il ministero fondamentale per ogni aspetto economico-sociale della nostra società”, conclude Biancofiore .

Il piano vaccinale e la situazione realtime.


Scopri le ultime notizie sul piano vaccinale e la sua somministrazione.

Ventinove milioni di vaccini Astrazeneca nascosti in Italia


Ventinove milioni di vaccini Astrazeneca nascosti in Italia. Lo stabilimento della multinazionale Catalent di Anagni finisce al centro delle cronache internazionali per un un presunto stop al vaccino Astrazeneca.


Ci sarebbe un grosso quantitativo di dosi, si parla di ben 29 milione di boccette, stoccate nello stabilimento situato nella zona industriale in provincia di Frosinone. La notizia anticipata da La Stampa, ha visto l’immediato intervento del presidente del gruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber.


Servono “spiegazioni necessarie e con urgenza! AstraZeneca sta immagazzinando decine di milioni di dosi pur non rispettando il contratto europeo. Questo è inaccettabile. L’urgenza è enorme. Dovremmo rifiutare categoricamente qualsiasi esportazione di Astra Zeneca prodotta in Europa”, è la sua reazione su Twitter.


La ricostruzione

Stando a quanto ricostruito dal quotidiano torinese, le dosi erano pronte per essere spedite in Regno Unito ma dopo un’indagine scattata dalla Commissione Europea sono state bloccate in Ciociaria.Un “tesoretto” nascosto scoperto grazie ad una segnalazione della Commissione europea alle autorità italiane.


Le manovre di AstraZeneca “sono state scoperte grazie alla visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix. Si tratta di uno dei due impianti utilizzati dalla casa farmaceutica per produrre il farmaco sul territorio Ue (l’altro è a Seneffe, in Belgio).


Il problema è che a oggi non ha ancora ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco. E senza il via libera dell’Ema le dosi non possono essere consegnate ai Paesi Ue. Questo discorso, però, non vale per il Regno Unito, che infatti negli ultimi mesi dello scorso anno avrebbe importato proprio i vaccini prodotti nello stabilimento olandese” scrive la Stampa.


L’accusa di Bruxelles

La capacità di produzione dello stabilimento di Halix sarebbe di 5-6 milioni di dosi. Il Regno Unito avrebbe sfruttato questa capacità per velocizzare la prima fase della vaccinazione, che sta procedendo a gonfie vele da settimane.


Ora però le autorità mediche britanniche necessitano delle seconde dosi per immunizzare definitivamente i cittadini. Ma la stretta dell’Ue sull’export di vaccini prodotti nel suo territorio avviata dal 1 febbraio mette a serio rischio questo obiettivo. Il sospetto dell’UE è che AstraZeneca stia privilegiando le consegne dei suoi vaccini al Regno Unito a scapito dei Paesi dell’Unione.


Per portare avanti questa strategia Bruxelles ipotizza che l’azienda anglosvedese abbia prima rallentato intenzionalmente la consegna dei documenti necessari all’Ema per ultimare il processo di autorizzazione al commercio del vaccino (arrivato settimane dopo il via libera della Gran Bretagna).


Uno stratagemma messo in atto con le carte necessarie a Bruxelles per autorizzare l’impianto olandese di Halix. In entrambi i casi, AstraZeneca avrebbe potuto così consegnare i propri vaccini a Johnson & c. avendo due buone giustificazioni.


29 milioni di vaccini Astrazeneca nascosti in Italia

A questo punto Breton avrebbe segnalato “la situazione alle autorità italiane, che hanno effettuato delle ispezioni nello stabilimento Catalent di Anagni, utilizzato da AstraZeneca per il ‘fill&finish’, vale a dire le operazioni di infialatura”, scrive la Stampa.


“Il primo rapporto spedito a Bruxelles dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino – continua la Stampa. Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte sono state prodotte da Halix.


Ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei Paesi dell’Unione europea”. Numeri importantissimi se si considera che AstraZeneca ha consegnato ai 27 Stati Ue appena 17 milioni di dosi.


Alla fine del mese, stando al primo accordo, dovevano essere 120 milioni entro questo primo trimestre. L’ultima nota ufficiale degli anglosvedesi riferiva di consegne per 30 milioni di dosi. Ma ad oggi, 24 marzo, quell’obiettivo rimane praticamente un miraggio.

Draghi con Merkel: “Sui vaccini pronti a fare da soli”


Draghi con Merkel: “Sui vaccini pronti a fare da soli”. Nella campagna di vaccinazione anti Covid la cancelliera tedesca Angela Merkel non esclude l’uso del vaccino russo Sputnik. Interpellata in proposito dai giornalisti, ha detto di essere dell’opinione “di utilizzare ogni vaccino approvato dall’ente regolatorio europeo Ema”.


Ma “se non ci sarà l’autorizzazione europea potremo ricorrere alla via tedesca”, ha spiegato durante una conferenza stampa a Berlino. “Bisogna essere pronti a fare da soli” ha detto anche il premier Mario Draghi ieri sera al termine del Cdm sul decreto sostegni.


“Se il coordinamento europeo funziona, bene. Altrimenti sulla salute bisogna essere pronti a fare da soli. Questo ha detto Merkel e questo è quello che dico qui” ha sottolineato.


“Telefono spesso a Ursula von der Leyen perché il coordinamento europeo è la prima strada da cercare”, ha affermato il presidente del Consiglio, “bisogna essere pratici. Il coordinamento europeo ha un grandissimo valore aggiunto, l’ho sempre sostenuto ma qui però si tratta della salute. Quindi se il coordinamento europeo funziona, bene. Sennò bisogna andare per conto proprio”.



Draghi non si è ancora vaccinato. “Non ho ancora fatto la prenotazione, la mia classe di età è entrata tra quelle che mi permettono di avere il vaccino. E sì, farò l’AstraZeneca. Mio figlio l’ha fatto l’altro ieri in Inghilterra. Nessuna prevenzione, nessun dubbio” ha rimarcato rispondendo alle domande dei cronisti in conferenza stampa.


Responsabilità di governo

Il premier ha scandito che “la decisione” di sospendere il vaccino “non è stata presa per imitazione o per interessi tedeschi… C’è semplicemente la responsabilità di un governo che si pone nei panni dei cittadini e dice ‘posso permettermi di andare avanti con la campagna vaccinale se l’autorità europea si prende una settimana per vedere se’ i vaccini ‘sono veramente sicuri?'”.


“C’è stato un calo di vaccinazioni un solo giorno, poi sono state compensate dall’uso di altri vaccini. C’è stato un rallentamento ma non è stato disastroso”, ha aggiunto Draghi. “Bisogna porsi la domanda se ci sarà un effetto sulla volontà futura di vaccinarsi.


Andrà stimato e bisognerà agire di conseguenza, ma credo che alla fine la razionalità degli italiani deciderà per il sì alla vaccinazione. Se ci sarà un effetto, sarà temporaneo e sarà compensato dagli altri vaccini.


Siamo a 160-165mila vaccini giornalieri, arriveremo a 500mila ad aprile e l’obiettivo è arrivare a cifre più alte a maggio e giugno. Poi, è chiaro, speriamo di non avere imprevisti con le forniture di vaccini”, ha affermato ancora.


Vaccino Sputnik, Mosca: “Autorizzazione Ema? Probabile dopo giugno”

Saranno ancora lunghi i tempi prima che l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) concluda la revisione del vaccino russo anti-Covid Sputnik V.


Lo ha sottolineato in un’intervista al quotidiano ‘Berliner Zeitung’ Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del vaccino.


“Se sarà approvato – probabilmente dopo giugno – potremo consegnare 100 milioni di dosi a 50 milioni persone nell’Ue entro tre, quattro mesi”, ha dichiarato Dmitriev. La Russia si aspetta che, dopo l’Ungheria, altri Paesi dell’Ue approvino il vaccino a prescindere dalla valutazione dell’Ema.


L’ad del fondo sovrano russo, che è responsabile della distribuzione internazionale del vaccino, ha spiegato che negli Stati che daranno via libera al vaccino le prime dosi potrebbero arrivare già il mese prossimo.


“Ora aspettiamo una delegazione dell’Ema a metà aprile e speriamo che la decisione sullo Sputnik V sia puramente scientifica, non politica”, ha aggiunto. Dmitriev ha quindi confermato i piani di produrre il vaccino in Germania e in altri Paesi europei.

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